Cronaca

Operaio precipitato dal tetto, morto sul lavoro a 60 anni. La Cisl: "Fermare la mattanza"

La tragedia ieri, 25 marzo, nella zona industriale di Aprilia. Indagini in corso per accertare la dinamica e accertare responsabilità

E' un cittadino cinese di 62 anni la vittima dell'incidente sul lavoro avvenuto ieri, lunedì 25 marzo, nel comune di Aprilia. La tragedia si è consumata nella zona industriale della città, in via della Meccanica. L'immediata richiesta di aiuto arrivata al 112 ha portato sul luogo dell'incidente i carabinieri del Norm del reparto territoriale di Aprilia, una squadra di vigili del fuoco, il personale della Asl e i soccorsi del 118.

Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo stava lavorando sul tetto di un capannone per ripristinare la guaina di copertura dell'edificio, quando all'improvviso il tetto ha ceduto e l'operaio è precipitato al suolo. Una caduta di diversi metri che purtroppo gli è stata fatale. Ora proseguono gli accertamenti per comprendere l'esatta dinamica dell'incidente e verificare le responsabilità della tragedia.

L'amministrazione comunale di Aprilia ha già espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia dell'operaio, aprendo una riflessione sul tema della sicurezza sul lavoro. Argomento sul quale torna anche la Cisl: "L’ennesimo incidente mortale sul lavoro in un'azienda di Aprilia, l’ennesima vittima, un operaio che mentre svolgeva il suo lavoro su un solaio, per motivi ancora al vaglio degli inquirenti è precipitato all’interno del capannone perdendo la vita. I dati sulle morti sul posto di lavoro sono drammatici -dichiara il segretario provinciale del sindacato Roberto Cecere - tre-quattro vittime al giorno in media, ogni giorno, con picchi quotidiani di sette-otto tragedie. E decine di casi letali, se non centinaia, che sfuggono a conteggi e riepiloghi. Una strage continua, e la nostra provincia non è immune da questa  triste statistica.  Non bisogna mai abbassare la guardia sul tema della qualità e sicurezza del lavoro, occorre lavorare sulla consapevolezza del rischio delle persone, chi lavora deve adottare tutti i dispositivi per evitare incidenti e deve pretendere che gli vengano forniti”. 

"Dobbiamo fermare questa scia di sangue - continua Cecere - e bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute persone che lavorano. Promuovere la cultura della sicurezza, introducendo la materia già nelle scuole dell’obbligo e garantire strumenti di partecipazione più forti, che diano alle rappresentanze dei lavoratori potere e protagonismo nelle scelte delle aziende, in modo da monitorare il rispetto delle norme. Non è un problema di legislazione, occorre una vigilanza puntuale e i datori di lavoro che non adempiano devono essere sospesi dal registro delle imprese per un determinato tempo. Non è pensabile sentir dire che tali lutti possono capitare, affidandoci a un destino maledetto. Troppi morti chiedono giustizia”.


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