Cronaca

Le minacce di Christian Sodano a Desyrée: "Dovranno fermarmi con l'Esercito, farò una strage"

Gli inquietanti particolari emersi nelle ultime ore sulla strage di Cisterna in cui sono morte Nicoletta Zomparelli e Renée Amato. Il finanziere accusava di ragazza e minacciava di farle del male perché voleva lasciarlo

"Dovranno fermarmi con l'Esercito, farò una strage". Minacce chiarissime quelle rivolte a Desyrée Amato dal finanziere Christian Sodano, che nel pomeriggio di martedì 13 febbraio ha impugnato la sua pistola d'ordinanza e ucciso la madre della fidanzata, Nicoletta Zomparelli, e la sorella, Renée. Sarebbe questa infatti una delle frasi contenute nei messaggi inviati alla ragazza il giorno prima della strage nella villetta del quartiere San Valentino, a Cisterna. Messaggi ora pubblicati sul Corriere della Sera, che a quanto pare Desyrée aveva girato a un'amica. Da qualche tempo voleva lasciarlo, ma evidentemente i toni sempre più aggressivi del 27enne l'avevano intimorita. 

"Vedrai quanto posso essere cattivo" è la minaccia. E ancora: "Devi soffrire quanto ho sofferto io. Ti farò male, fosse l'ultima cosa che faccio". Il riferimento è al fatto che Christian Sodano aveva perso i suoi genitori qualche anno fa. Lei, incredula e sconvolta, cerca di calmarlo, lo esorta a crescere, cerca di spiegare cosa non va e come si sente. Tutto inutile. "È tutta colpa tua, ormai mi posso anche togliere la vita - continua il ragazzo - Non sono Dio per giudicare una persona, ma visto che Dio mi ha tolto quelle più care ne porterò anche io a Dio. E ne porterò molte". "Ti giuro, per tutto il male che mi stai facendo, te ne farò veramente tanto".

Gli investigatori continuano a indagare per ricostruire con esattezza il quadro entro cui è maturata la strage compiuta a Cisterna. I telefoni dell'omicida sono stati posti sotto sequestro, ma probabilmente i messaggi e le minacce erano già stati cancellati. Secondo quanto emerso nelle ultime ore e riportato nell'ordinanza del gip Giuseppe Cario che dispone il suo arresto, dopo il duplice omicidio Sodano si era messo alla guida della sua Audi A3 per raggiungere a forte velocità Latina e l’abitazione dello zio, dove poi è stato trovato dagli agenti della squadra mobile. Ma durante la sua fuga è stato fermato dai carabinieri, in quel momento ancora ignari di quanto accaduto poco prima, che lo hanno invitato a moderare la velocità. Secondo il gip, "se avesse voluto si sarebbe potuto consegnare alle forze dell'ordine in quella circostanza".


Si parla di