Cronaca

“Rompiamo il silenzio sui troppi femminicidi”: manifestazione a Latina per Nicoletta e Renée

A organizzarla il Collettivo Marsha e la Rete degli Studenti Medi che si riuniranno nel pomeriggio di sabato 17 febbraio in piazza della Libertà: “Le istituzioni devono prendere una posizione netta sul tema"

Nicoletta Zomparelli e sua figlia Renée Amato

Dopo la fiaccolata di ieri sera a Cisterna, che ha visto la partecipazione di circa 5mila persone, anche Latina si mobilità dopo il femminicidio di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, le due donne uccise nel pomeriggio di martedì 13 febbraio dal finanziere Christian Sodano nella loro villetta di via Monti Lepini a Cisterna. 

Per il pomeriggio di oggi, sabato 17 febbraio alle 16, il Collettivo Marsha e la Rete degli Studenti Medi di Latina hanno organizzato un presidio in piazza della Libertà per commemorare le due vittime donne e per chiedere risposte serie che contrastino la violenza di genere.

“Ci impegniamo a rompere il silenzio attorno ai numerosi femminicidi” spiegano gli organizzatori. Dall’inizio dell’anno sono 15 le donne uccise nel nostro Paes. “Restiamo indignati di fronte all'indifferenza delle amministrazioni riguardo un tema che nello scorso anno ha ucciso 113 donne e quest'anno ne ucciderà tante altre se non si prendono provvedimenti”, continuano le organizzazioni.

“Le istituzioni devono prendere una posizione netta sul tema, con misure strutturali e concrete per contrastare questa emergenza sociale. Eppure si continua a tagliare sui fondi per i consultori ed i centri anti violenza, fondamentali per l'accoglienza delle donne e per arginare le situazioni a rischio. È necessaria un'educazione sessuo-affettiva e al consenso nelle scuole di tutto il paese. Ogni femminicidio rappresenta un fallimento nella nostra società, abbiamo bisogno di programmi educativi che educhino fin dalla giovane età a costruire rapporti sani e rispettosi, promuovendo consenso e consapevolezza. Si deve ottenere giustizia per Renée e Nicoletta e per tutte le altre vittime di femminicidio”.
 


Si parla di