Cronaca

Con la morte di Nicoletta e Renée salgono a 15 le donne uccise dall’inizio dell’anno

Prima di loro altre 13 donne sono state vittime di un omicidio, 11 in ambito familiare o affettivo, e di queste sei hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner. I dati del Viminale

Nicoletta Zomparelli e sua figlia Renée Amato

Con la morte di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato salgono a 15 le donne uccise dall’inizio dell’anno in tutta Italia. Un numero spaventoso se si pensa che circa l’86% di questi delitti sono avvenuti in ambito familiare o comunque affettivo. 

La morte di madre e figlia a Cisterna riaccende i riflettori su quella che resta una piaga sociale nel nostro Paese, quella del femminicidio. "Quando ci troviamo di fronte a una donna uccisa, alla vita spezzata di una giovane, a una persona umiliata verbalmente o nei gesti della vita di ogni giorno, in famiglia, nei luoghi di lavoro, a scuola, avvertiamo che dietro queste violenze c'è il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini”: queste le parole pronunciate dal presidente della Repubblica solo pochi mesi fa: era il 25 novembre e così Sergio Mattarella aveva dato voce allo sgomento di tutta Italia per la morte di Giulia Cecchettin. 

Ma da allora troppe volte abbiamo raccontato di donne uccise, mentre tante storie di altre donne vessate, umiliate, minacciate o costrette a subire violenza restano ancora oggi tristemente sconosciute. 

Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, sono state uccise dai colpi esplosi con la sua pistola di ordinanza da Christian Sodano, giovane finanziere di 27 anni, fidanzato di Desirée che della prima era figlia e della seconda sorella. Desirée che appena 22enne ha visto morire due tra le persone che più di tutte amava al mondo e che miracolosamente è riuscita a salvarsi. E' stata lei stessa a ricostruire quanto accaduto in quella villetta di via Monti Lepini, riferendo di una lite in casa al termine della quale il militare avrebbe impugnato l'arma di ordinanza. La ragazza, vedendo la pistola, è fuggita urlando e si è rifugiata nel bagno. Sentendo le sue grida, sono arrivate in suo aiuto la madre e la sorella, che sono state raggiunte da alcuni colpi d'arma da fuoco sparati dal 27enne, mentre lei, spaventata, è riuscita a guadagnare la fuga da una finestra correndo poi in strada fino a un distributore di benzina dove è stata trovata dai carabinieri. 

La lunga scia di sangue a Cisterna: 11 anni di femminicidi, nove vittime

Prima di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato dall’1 gennaio all'11 febbraio in Italia sono state uccise altre 13 donne, 11 in ambito familiare o affettivo, e di queste sei hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner. I dati sono del Servizio di Analisi criminale (Direzione centrale della Polizia Criminale), pubblicati sul sito del Viminale. Nello stesso periodo del 2023 le donne uccise erano state sempre 13. Infine, se si restringe il campo al solo periodo che va dal 5 all’11 febbraio, quindi prima del duplice femminicidio di Cisterna, risultano essere stati commessi 11 delitti, con 4 donne vittime; 6 di questi sono avvenuti in ambito familiare o affettivo e sono sempre 4 le donne uccise, di cui due per mano del proprio partner. 
 


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