Cronaca

Tre anni dall'assassinio di Veronica De Nitto: un flash mob in piazza per ricordarla

Il padre Luigi: "Questa giornata è per lei. Per la prima volta dopo tre anni sento questa città vicina e partecipe di questo dramma"

Sono passati tre anni esatti dalla morte di Veronica De Nitto. E oggi il suo nome risuona nella piazza centrale di Latina mentre decine di ragazzi fanno volare in alto palloncini colorati. Un ricordo, un gesto, un abbraccio di solidarietà, una riflessione sui femminicidi. Tutto purché questo nome non venga dimenticato. Veronica De Nitto ha perso la vita a 34 anni, uccisa per mano di un uomo che aveva frequentato. Era a Daly City, una città della California, dove da qualche tempo si era trasferita per raggiungere sua sorella e per lavorare. 

Il suo assassino le ha tagliato la gola e ha poi dato fuoco all'appartamento per cancellare le tracce. I vigili del fuoco sono intervenuti per l'incendio e hanno trovato il suo corpo. Da allora il padre Luigi chiede giustizia, perché tutto quello che si sa è che l'uomo, Renato Yedra-Briseno, è fuggito, probabilmente in Messico e di lui si sono perse le tracce.

Oggi, in piazza del Popolo, un flash mob per ricordare Veronica, a cui hanno partecipato anche il padre, l'avvocato, la sindaca Celentano e l'europarlamentare Matteo Adinolfi. "Potete ben capire il dolore che un genitore si porta dentro - ha detto il papà rivolgendosi ai tanti studenti del Liceo Majorana che hanno partecipato alla manifestazione - Vorrei ricordare a tutti voi giovani di rispettare le donne, perché ogni giorno contiamo donne uccise. Il mio messaggio oggi è dunque rivolto a tutti voi. E ringrazio di cuore voi, i vostri docenti e il dirigente scolastico e tutte le autorità presenti. Questa è la giornata di Veronica. Per la prima volta dopo tre anni sento questa città vicina e partecipe di questo dramma. Dovete sapere che l'assassino di mia figlia non è ancora stato trovato, aspettiamo giustizia da tre anni. Quella notte del 15 gennaio 2021 Veronica aspettava la nascita della sua nipotina. Mentre la bambina nasceva, lei moriva. Aveva tanti sogni nel cassetto, il suo sogno era andare negli Stati Uniti, ma lì ha trovato la morte". "Tre anni di angoscia - ha detto anche l'avvocato della famiglia della ragazza, Valerio Masci - Sono ormai passati tre anni, di richieste formali e lungaggini burocratiche, linee fragili di comunicazione fra gli Stati coinvolti, speranze di catturare il mostro e disillusioni. E oggi viviamo uno stallo infinito".

Moltissimi anche gli interventi degli studenti, ragazze e ragazzi, sempre più consapevoli del problema e dei rischi. "Una storia assurda e angosciante quella di Veronica De Nitto - ha commentato anche la sindaca di Latina, Matilde Celentano - Oggi noi siamo vicini al papà. Come comunità dobbiamo essergli accanto. Faremo anche noi di tutto affinché si possa fare luce e affinché questa tragica morte non resti fra le tante senza risposta".


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