Cronaca

Farmaci dopanti e false prescrizioni, farmacista e avvocato a giudizio

Inchiesta 'No pain', Pescuma e Clorinda Camporeale sono accusati a vario titolo di frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato

Illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. Queste le accuse delle quali dovranno rispondere a vario titolo la farmacista di Sabaudia Clorinda Camporeale, l’avvocato Luigi Pescuma, Sihame El Hail. e Mario Agnoletti, coinvolti nell’inchiesta ‘No Pain’ che il 25 maggio dello scorso anno aveva portato all’arresto del medico di Sabaudia Sandro Cuccurullo e all’emissione di tre misure interdittive di sospensione dai rispettivi pubblici servizi, per la durata di un anno, a carico dei tre professionisti.

Nell’udienza di questa mattina il giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone ha accolto la richiesta del pubblico ministero Valerio De Luca e rinviato a giudizio Camporeale, Pescuma e Agnoletti. Il processo a loro carico inizierà il 19 aprile del prossimo anno davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina. Per quanto riguarda Cuccurullo, medico di base a Sabaudia, ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione. 

L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nas, aveva accertato da parte di Cuccurullo il rilascio illecito a 222 assistiti di nazionalità indiana impiegati nel settore agricolo di circa mille prescrizioni mediche a carico del Servizio sanitario nazionale per oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente. L'assunzione del medicinale non serviva per curare patologie degli assistiti ma per consentire loro di sopportare la fatica di turni pesantissimi di lavoro nel settore agricolo. Le esenzioni del ticket sanitario hanno causato un danno al Servizio sanitario quantificato in 24.128 euro. Per quanto riguarda l’avvocato Luigi Pescuma nei suoi confronti la Procura ipotizza il reato di falso materiale in concorso con il suo assistito Agnoletti per un certifica medico a favore del suo cliente colpito da un ordine di esecuzione di carcerazione, certificato che attestava l'esistenza di patologie psichiatriche finalizzato ad evitare la detenzione in carcere.


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