Scoperta famiglia di spacciatori, la centrale dei De Rosa in una casa in via Londra
Madre e padre di 40 anni sono stati arrestati; obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il figlio 19enne. I tre vendevano cocaina a 50 euro a grammo nella loro abitazione. Blitz della squadra mobile
Il blitz è scattato all'alba di oggi nella loro abitazione di via Londra; abitazione che avevano trasformato in una vera e propria centrale dello spaccio.
Questa mattina gli uomini della squadra mobile, sezione narcotici, hanno fatto scattare le manette ai polsi di due coniugi della famiglia De Rosa, e sottoposto il figlio 19enne alla misura restrittiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tutti i giorni due volte al giorno.
Si tratta del 40enne Alessandro De Rosa, detto "Franco lo Zingaro" e della moglie Giulia De Rosa, detta "Cipolla".
Gli arresti dei De Rosa, legati alle famiglie dei Di Silvio e Ciarelli, sono arrivati a conclusione di un’articolata attività d’indagine, iniziata nel gennaio scorso, condotta attraverso i mezzi tradizionali - come servizi di osservazione, controllo, pedinamento nonché testimonianze e riconoscimenti fotografici - dalla sezione narcotici e finalizzata a disarticolare l’ attività di spaccio al dettaglio di cocaina avviata dai tre nei pressi della loro abitazione alle case popolari di via Londra.
Dagli accertamenti è emerso che i tre vendevano la polvere bianca al prezzo di 50 euro al grammo, con cadenza giornaliera, e soprattutto nelle ore serali, approfittando dell'oscurità. "Nel corso delle indagini - spiegano dalla Questura - è stato appurato che nella comunità dei consumatori di cocaina, i tre De Rosa fossero molto conosciuti, al punto che fosse sufficiente suonare al civico ove questi dimorano, senza alcun preavviso, consegnare la somma convenuta, 50 euro, e ricevere in cambio lo stupefacente. Sono stati accertati nove episodi di illecita vendita di droga ad acquirenti appartenenti a fasce d’età diverse e categorie sociali differenti".
L'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Latina Matilde Campoli, su richiesta del sostituto procuratore dottor Marco Giancristofaro