Politica

Emergenza abitativa, a Latina via libera in Commissione alla Consulta per la Casa

Approvata la proposta di delibera per l’istituzione del nuovo organo. Fiore e Proietti: “Sarà un luogo di pianificazione e confronto diretto tra organizzazioni sindacali e amministrazione”

La seduta della Commissione Bilancio

Via libera in Commissione Bilancio a Latina alla proposta di delibera per l’istituzione della Consulta per la casa e il mercato immobiliare. L’ok all’unicità dei presenti è arrivato nel corso dell’ultima seduta di ieri.

“Una prima risposta ai bisogni delle persone e dei nuclei familiari che versano in situazione di emergenza abitativa a Latina” ha affermato la presidente della Commissione e consigliera del Partito democratico, Daniela Fiore.

La proposta, come illustrato dal responsabile dell’ufficio Imu del comune di Latina, Gennaro Orefice, nasce da un accordo territoriale sottoscritto nel 2017 con le organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini, confluito poi, nel 2018, in un protocollo d’intesa in cui si esprimeva l’opportunità di configurare un organismo dedicato all’osservazione e alla valutazione delle esigenze abitative e dell’andamento del mercato immobiliare.“Questo nuovo organismo - spiega Fiore - avrà funzioni consultive e propositive, sarà formato dal sindaco in qualità di presidente, da assessori, dirigenti e funzionari dei settori competenti, da un rappresentante di maggioranza e uno di minoranza, dalle sigle sindacali che hanno aderito al protocollo, con tutti i consiglieri liberi di partecipare alle adunanze laddove interessati”.

“La Consulta - sottolinea il consigliere di Latina Bene Comune, Gianmarco Proietti che aveva seguito la sua costruzione già da assessore al Bilancio e ai Tributi - sarà il luogo in cui le parti sindacali e le parti politiche potranno confrontarsi per poi eventualmente proporre al consiglio comunale o agli uffici preposti una delibera, un bando o qualsivoglia iniziativa nel merito. Un tavolo per l’elaborazione e la pianificazione di proposte che il consiglio comunale o la giunta potrà fare sue. Adempiendo a un impegno preso dall’amministrazione con la sigla del protocollo, diamo forma e sostanza a un organo che rappresenta un’opportunità e una ricchezza per tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche. Certo, sarà fondamentale seguirlo e curarlo, perché non resti un contenitore vuoto, convocando i suoi componenti almeno tre volte l’anno”.
 


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